Rossella Urru LIBERA


ROMA - Secondo quanto riferisce la televisione araba Al Jazeera, sarebbe stata liberata Rossella Urru. La cooperante italiana coordinatrice del Cisp (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) per progetti nei campi dei rifugiati in Saharawi, è stata rapita tra il 22 e il 23 ottobre nel sud de
ll’Algeria assieme a due colleghi spagnoli. Il sequestro è stato rivendicato dal Movimento Unito per la jiahad in Africa, un gruppo di separatisti di Al Qaeda.
Secondo il sito mauritano 'Sahara media', la cooperante italiana Rossella Urru sarebbe stata rilasciata oggi dai terroristi di al-Qaeda nel maghreb islamico insieme al poliziotto mauritano, Aal Ould al-Mukhtar, rapito nei mesi scorsi in un blitz dei terroristi nel sud della Mauritania. Secondo il sito mauritano, i due sarebbero stati rilasciati in cambio della scarcerazione in Mauritania di un terrorista Tuareg, Abdel Rahman Ould Madou. La Urru e il poliziotto mauritano arriveranno oggi con un aereo a Bamako. La notizia è confermata dalla Questura di Oristano.

LA FAMIGLIA NON CONFERMA La famiglia di Rossella Urru non ha avuto alcuna conferma della liberazione dall'Unità di crisi della Farnesina. Lo hanno detto gli stessi genitori parlando con i giornalisti arrivati a Samugheo e telefonicamente col presidente della Regione delle Regione sarda, Ugo Cappellacci. In paese, intanto, stanno circolando alcune auto Che suonano i clacson a distesa in segno di gioia per una notizia della quale non vi è alcuna conferma. A casa della famiglia Urru sono arrivati il sindaco e il parroco di Samugheo, Antonello Demelas e Alessandro Floris, che hanno voluto essere vicini alla famiglia in un momento di angosciosa attesa della conferma della liberazione. Dopo essersi trattenuto per mezzora con i genitori di Rossella, don Alessandro è uscito e ha detto ai giornalisti che ancora manca una conferma ufficiale. Dall'espressione del sacerdote è apparsa chiara la tensione che si sta vivendo all'interno della casa in via Brigata Sassari nella speranza di una telefonata dalla Farnesina. A Samugheo è tornato il silenzio, dopo alcuni cortei di auto a clacson spiegati in segno di gioia. Cortei che si sono subito interrotti quando si è appreso che mancava la conferma ufficiale della liberazione.

GIORNALISTI DAVANTI ALLA CASA DELLA URRU Giornalisti, fotografi e operatori tv sono in attesa di fronte alla casa di Rossella Urru, in via Brigata Sassari, a Samugeo, in attesa di notizie da parte dei famigliari della cooperante rapita in Algeria. All'esterno della veranda nella casa degli Urru è esposto uno striscione con la scritta: 'Graziano, Marisa, Fausto e Mauro. Coraggio. Insieme ce la faremò. I primi due sono i nomi di genitori di Rossella, i secondi quelli dei due fratelli.

LO SCAMBIO La cooperante italiana Rossella Urru sarebbe stata liberata in cambio della scarcerazione di un detenuto salafita di al-Qaeda, Abdel Rahman Madou al-Azawadi. Secondo l'agenzia mauritana 'Anì, la trattativa per la liberazione della Urru è entrata nell'ambito di quella portata avanti dalle autorità mauritane per la liberazione del loro agente di polizia, Aal Ould al-Mukhtar, rapito più di un mese fa in una caserma nel sud del paese. In questi giorni scadeva infatti l'ultimatum di al-Qaeda per la liberazione di al-Mukhtar. I terroristi chiedevano in cambio il rilascio di alcuni loro uomini detenuti nelle carceri mauritane. La liberazione della Urru sarebbe quindi avvenuta in cambio del rilascio di al-Azawadi, fermato nell'est della Mauritania nell'ambito delle indagini sul rapimento di alcuni occidentali avvenuto nel 2010. Il terrorista era stato scarcerato ieri e portato lungo il confine tra Mali e Mauritania per consegnarlo agli uomini di al-Qaeda. Questa scarcerazione ha consentito alla Urru e al poliziotto mauritano di essere liberati ieri sera per poi giungere nella notte a Nouakchott. Ora è attesa nelle prossime ore la scarcerazione di altri due detenuti di al-Qaeda per concludere lo scambio. Non si hanno notizie però dei due spagnoli rapiti il 23 ottobre del 2011 con la Urru nel sud dell'Algeria. Secondo i media locali, l'arrivo nella regione dell'inviata Margherita Boniver e i suoi contatti con le autorità mauritane potrebbe essere dietro questa operazione. La trattativa sarebbe stata condotta dal noto mediatore Mustafa Chami, sul cui capo pendeva da qualche mese un mandato di cattura della magistratura di Nouakchott proprio per i rapporti privilegiati che aveva con le cellule di al-Qaeda del nord del Mali..
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